di
Giuseppe Possa
Dalla città – caotica metamorfosi –
torno tra le mie montagne,
dove un tempo s’udivano
suoni di campanacci
e faticavano in silenzio
con sudore antico, i nostri avi.
Il vento improvviso mulina tra i larici
e diffonde arcani rumori.
M’inebria quest’aria di ginepri,
qui, dove il tempo e lo spazio
sono ancora il mio infinito.
Nel pulviscolo dell’universo,
mentre il giorno s’abbraccia alla notte,
le stelle che da tempo non guardavo
brillano sempre innumerevoli.
Ma muta è ora la mia valle:
il suo silenzio sgretola le baite
gli alpeggi abbandonati
i sentieri di pietrame.
Non più un muggire di giovenche
nelle stalle e dietro le rovine
i risorti fantasmi del passato
vagano nella notte, senza pace,
chiamandoci nei secoli per nome.
Poesia vincitrice del Premio Letterario Internazionale
Andrea Testore – Plinio Martini
SALVIAMO LA MONTAGNA 2014
Carvegno (Svizzera)
Fondazione Valle Bavona, Comuni di Cevio, Lavizzara, Toceno
https://www.youtube.com/watch?v=zMXhhArsbCE
