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Il Vassalli 'famigliare' nel ricordo dell'amico Franco Esposito

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Era considerato uno dei maggiori scrittori italiani ed europei viventi e la candidatura ufficiale al Nobel per la letteratura 2015 aveva confermato il prestigio raggiunto da Sebastiano Vassalli, al quale - fra l'altro - a settembre sarebbe stato assegnato il premio Campiello alla carriera. Anche per il territorio di Novara e del Verbano Cusio Ossola (pur se quest'ultima provincia non gli ha mai tributato la giusta e meritata attenzione e considerazione), la sua improvvisa scomparsa avvenuta a 73 anni poco più di un mese fa presso l'ospedale di Casale Monferrato dopo una breve ma inesorabile malattia, ha rappresentato perciò una perdita inestimabile, sia per la personalità di Vassalli (uomo schivo, riservato ma al tempo stesso non rifuggente da un acuto impegno civico rinnovato nel tempo anche attraverso gli interventi sui maggiori quotidiani), sia per la sua opera marcata da un rigoroso storicismo popolare e democratico, sorretto da una straordinaria capacità di raccontare vita e vicende umili, forse unico nel panorama letterario non solo nazionale. Con la sua, per giunta, si spegne una delle voci anticlericali, laiche più ferme e intelligenti, diventate negli ultimi decenni rare e preziose, anche in rapporto ai massicci e crescenti tentativi di invadere e condizionare - col pretesto della spiritualità, della fede e della religione - ogni espressione della vita collettiva socio-culturale: l'ultimo suo romanzo "Io, Partenope" (pubblicato postumo da Rizzoli e incentrato sulla vicenda vera di una suora nella Napoli del 1600 perseguitata da una Chiesa ipocrita e feroce, la cui città, Roma... "è la città dei papi, centro mondiale di una religione che si illude di avere un'immagine e una forma, ma non ha né l'una, né l'altra") suggella in modo sublime ed emblematico questo aspetto precipuo della sua complessiva e umana personalità. Per rendere omaggio a Sebastiano Vassalli, pubblichiamo di seguito (insieme, in calce,  alla sua bibliografia completa e a una breve nota biografica apparse sul sito http://www.novara.com/LETTERATURA/bibliografia900/vassalli.htm a cura di Roberto Cicala), un intervento di carattere più 'famigliare' di Franco Esposito che fu amico di Vassalli (forse il solo a possedere la quasi totalità dei suoi libri autografati) e al quale dedicò nel 2011 un numero speciale di "Microprovincia" di cui è il responsabile.

La Red azione

                                           Sebastiano Vassalli e il 'suo' Gavi


Il primo incontro con l’opera di Sebastiano Vassalli risale ad “Abitare il vento” 1980, un libro che allora ragazzo mi sembrava strano soprattutto nella scrittura ed esilarante nel racconto.

Saputo tramite amici che viveva a Novara, il primo incontro fu epistolare, poi un giorno ricevo una telefonata e ci siamo incontrati a Stresa con appuntamento all’Imbarcadero per poi andare a Verbania dove Sebastiano doveva presentare il suo libro “La notte della cometa” era il 1984. Sono passati 31 anni!

Dal 1984 ho seguito tutta la sua carriera da grande narratore incominciando dai suoi libri più importanti e poi da tutti i suoi libri, dai suoi interventi giornalistici sui giornali nazionali, ma anche dai piccoli libri velenosi contro il mondo della cultura di allora, il tutto lasciando un segno indelebile non solo nel mondo letterario.

Ricordo con piacere e con un pizzico di nostalgia gli incontri a Biandrate nella sua splendida e sperduta casa la “Marangana” in mezzo le risaie del novarese, ma non dimentico neanche le sue piccole manie nell’esaltare il suo vino, il bianco il Gavi. In seguito ho saputo dall’amico Barberi Squarotti che partiva ogni anno da Biandrate e dopo il solito pranzo con lui ritornava a Novara con una scorta di questo vino.

Dopo tante esperienze di vita e di scrittura sia poetiche che pittoriche, con il suo capolavoro “La Chimera” imboccava la via giusta per diventare nel tempo il più grande scrittore italiano ed europeo, pur mantenendo un profondo legame con la sua terra. Da quel volume in poi i suoi romanzi e racconti sono da considerare una sequenza di capolavori.

Negli ultimi anni ci siamo visti più spesso e gli chiedevo con insistenza e in più occasioni gli avevo chiesto un suo scritto per la mia rivista; un giorno, quando non ci speravo più, mi vedo arrivare un bustone con dentro il sospirato suo intervento per la mia “Microprovincia” (per anni aveva studiato come si collocava la rivista nel mondo della cultura italiana e  soprattutto chi erano i collaboratori). Il bel pezzo era centrato sul Lago D’Orta, dal prete Giulio a Ragazzoni.

Altro avvenimento importante che mi ha fatto amare ancora di più Vassalli è stata l’amicizia con l’amico Roberto Cicala andata crescendo con gli anni: Vassalli, a differenza di molti altri personaggi delle nostre due province Novara e Verbania, è stato sempre vicino a una delle iniziative culturali più importanti degli ultimi decenni, appunto la bella, valorosa e importante Casa Editrice Interlinea.

Nel 2010, proprio parlando con Roberto Cicala, abbiamo così deciso di fare  un regalo all'amico comune, un omaggio doveroso, dedicandogli - per i suoi prossimi 70 anni - un numero speciale di “Microprovincia”; dopo un pomeriggio nel suo rifugio alla “Marangana” con la solita bottiglia di Gavi sul tavolo, abbiamo ricevuto  il suo scaramantico assenso anche per una presentazione della rivista a Stresa, che risulterà storica.

L’ultimo pensiero piacevole, una sua telefonata che mi chiedeva se ero libero per trascorrere una giornata a Stresa. Il giorno dopo, puntuale al solito Caffè-Gigi per l’aperitivo e poi pranzo all’Isola Pescatori a base di pesce persico. Momenti bellissimi testimoniati da una sua tenera lettera di ringraziamento. Vorrei chiudere queste brevi considerazioni di ricordo con le sue parole: "In principio era la parola…è una luce che splende nel buio di un mondo privo di senso e gli dà (quasi) un senso". Questo era Sebastiano Vassalli per me: una luce, un faro sempre  acceso che anche in tempi bui come quelli che stiamo vivendo ci (mi) ha sempre guidato per farci approdare in porti più sicuri.

Franco Esposito








Bibliografia completa e breve nota biografica a cura di Roberto Cicala responsabile della casa editrice "Interlinea" (nella seconda fotografia  che correda il pezzo, inedita come le altre, accanto a Sebastiano Vassalli e Franco Esposito a Stresa alla presentazione di Microprovincia dedicata allo stesso Vassalli; la prima istantanea ritrae invece Esposito accanto a Vassalli nell'abitazione dello scrittore).

BIBLIOGRAFIA COMPLETA

Di ogni opera si indica la prima edizione segnalando soltanto le successive presso editori diversi (tra parentesi se non interrompono la serie di ristampe presso l’editore originario). Non sono registrate piccole plaquette di poesia, edizioni del Pulcinoelefante e altri testi in volumi miscellanei. Non sono comprese le traduzioni e le curatele.

Lui (egli), Quaderni del Proconsolo-Rebellato, Firenze-Padova 1965; Disfaso, Trevi, Roma 1969; Narcisso, Einaudi, Torino 1968; Tempo di màssacro. Romanzo di centramento & sterminio, ivi, 1970; [con pseudonimo Stephen Blacktorn], Sesso®. Piccola enciclopedia universale di fantasesso, Dellavalle, Torino 1970; La poesia oggi, Ant. Ed, Novara 1971; Il millennio che muore, Einaudi, Torino 1972; AA. Il Libro dell’utopia ceramica, Longo, Ravenna 1974; L’arrivo della lozione, Einaudi, Torino 1976; Brindisi, Il Bagatto, Bergamo 1979; Giovanni Bianchi e Sebastiano Vassalli, Belle lettere, ivi, 1979; La distanza, ivi, 1980; Abitare il vento, Einaudi, Torino 1980, poi Calypso, Milano 2008; Vani e servizi. L’ombra, El Bagatt, Bergamo 1981; Mareblù, Mondadori, Milano 1982, 19902; Ombre e destini. Poesie 1977-1981, introduzione di Giovanna Ioli, Guida, Napoli 1983; Manuale di corpo [1972] Quaderni di Barbalù, Siena 1983, poi: Leonardo, Milano 1991; Arkadia. Carriere, Caratteri, Confraternite degli impoeti d’Italia, El Bagatt, Bergamo 1983; Il Finito, con cinque disegni di Michelangelo Pistoletto, El Bagatt, Bergamo 1984; La notte della cometa. Il romanzo di Dino Campana, Einaudi, Torino 1984 (ed. scolastica: Paravia, Sangue e suolo. Viaggio fra gli italiani trasparenti, Einaudi, Torino 1985; Torino 1996; nuova edizione tascabile, con l'aggiunta di Natale a Marradi, Einaudi, Torino 2010); L’alcova elettrica. 1913: il futurismo italiano processato per oltraggio al pudore, Einaudi, Torino 1985; Calypso, Milano 2009; L’oro del mondo, Einaudi, Torino 1987; Il Neoitaliano. Le parole degli anni Ottanta, Bologna, Zanichelli, 1989; nuova edizione («In appendice: Le parole del 1990») 1991; La chimera, Einaudi, Torino 1990; ristampe ed edizioni varie fino al 2010; Belle lettere, con Attilio Lolini, Einaudi, Torino 1991; Marco e Mattio, Einaudi, Torino 1992; Il Cigno, Einaudi, Torino 1993 (Cde, Milano 1995); 3012. L’anno del profeta, Einaudi, Torino 1995 (Cde, Milano 1995); Cuore di pietra, Einaudi, Torino 1997 (Euroclub, Milano 1996); La notte del lupo, Baldini & Castoldi, Milano 1998; Gli italiani sono gli altri. Viaggio (in undici tappe) all’interno del carattere nazionale degli italiani, Baldini & Castoldi, Milano 1998; Un infinito numero. Virgilio e Mecenate nel paese dei Rasna, Einaudi, Torino 1999; Archeologia del presente, Einaudi, Torino 2001; Dux. Casanova in Boemia, Einaudi, Torino 2002; Il mio Piemonte, fotografie di Carlo Pessina, Interlinea, Novara 2002; Stella avvelenata, Einaudi, Torino 2003; Amore lontano, Einaudi, Torino 2005; Terra d'acque. Novara, la pianura, il riso, presentazione di Roberto Cicala, Interlinea, Novara 2005 (nuova edizione accresciuta, con fotografie a colori, ivi, 2011); Il robot di Natale e altri racconti, Interlinea, Novara 2006; La morte di Marx e altri racconti, Einaudi, Torino 2006; L'italiano, Einaudi, Torino 2007; Dio, il diavolo e la mosca nel grande caldo dei prossimi mille anni, Einaudi, Torino 2008; Natale a Marradi. L'ultimo Natale di Dino Campana, Interlinea, Novara 2008; Le due chiese, Einaudi, Torino 2010; Un nulla pieno di storie. Ricordi e considerazioni di un viaggiatore nel tempo (con Giovanni Tesio), Interlinea, Novara 2010; Maestri e no. Dodici incontri tra vita e letteratura, Interlinea, Novara 2012; Comprare il sole, Einaudi, Torino 2012; Le anime del paesaggio. Spazi, arte, letteratura (testi di Flavio Caroli, Philippe Daverio e Sebastiano Vassalli), a cura di Fabrizio Schiaffonati, Interlinea, Novara 2013; Il supermaschio, adattamento teatrale dal racconto fantastico di Alfred Jarry, con un testo di André Breton, Interlinea, Novara 2013; Terre selvagge. Campi Raudii, Rizzoli, Milano 2014; La chimera, nuova edizione, Rizzoli, Milano 2014 (Bur: 2015); L'oro del mondo, nuova edizione con un testo inedito, Interlinea, Novara 2014; Il confine, Rizzoli, Milano 2015; Io, Partenope, Rizzoli, Milano 2015.


                                                     BREVE NOTA BIOGRAFICA

Sebastiano Vassalli è nato a Genova nel 1941 ma fin da piccolo ha vissuto a Novara. Tra gli anni ’60 e ’70, nei quali ha svolto attività di insegnante (è laureato in Lettere con una tesi sull’arte contemporanea e la psicanalisi discussa con Cesare Musatti), ha partecipato, anche come pittore e fondando riviste quali “Ant. Ed.” e “Pianura”, alle vicende della cosiddetta neoavanguardia nell’ambito del Gruppo 63. ha esordito con testi poetici affermandosi con alcune prose sperimentali (Narcisso è del 1968, cui seguono Tempo di màssacro e L’arrivo della lozione, sempre da Einaudi, presso cui ha pubblicato anche il poemetto Il millennio che muore), travasando nella pagina, attraverso un furore linguistico e una satira culturale, le inquietudini politico-sociali di quegli anni. Rispetto a queste esperienze giovanili, Abitare il vento del 1980 segna il primo tentativo di un distacco e di una svolta. Il protagonista, come nel successivo Mareblù, si sente incapace di cambiare il mondo con metodi trasgressivi e rivoluzionari (e poi si chiede: contro chi?). Vassalli cerca quindi nuovi personaggi o, meglio, una letteratura pura (in questo senso è per lui emblematico il poeta Dino Campana, la cui vicenda è ripercorsa nella Notte della cometa, la prima opera della stagione narrativa matura) e una dimensione esistenziale anch’essa pura, come la fanciullezza, che è al centro della ricerca delle origini della società odierna nel romanzo L’oro del mondo, ambientato nel dopoguerra. Intanto Vassalli non smette di indagare il mondo con eclettismo intellettuale (si pensi ai pamphlet Sangue e suolo e Il neoitaliano). L’investigazione letteraria delle radici e dei segni di un passato che illumini l’inquietudine del presente e ricostruisca il carattere nazionale degli italiani è quindi approdata prima al Seicento con La chimera, un successo editoriale del 1990, poi al Settecento di Marco e Mattio, uscito l’anno dopo, quindi all’Ottocento e agli inizi del Novecento prima con Il Cigno nel 1993 e (dopo la parentesi quasi fantascientifica, inquietante e satirica, di 3012) successivamente con Cuore di pietra, dove ricrea un’epopea della storia democratica dell’unità d’Italia fissando come protagonista una grande casa di Novara. Nei libri a cavallo del Duemila lo scrittore si è avvicinato al presente riscoprendo anche il genere del racconto, soprattutto con La morte di Marx e altri racconti del 2006 e L'italiano dell'anno successivo, prima del ritorno al romanzo fondato sulla storia con Le due chiese, del 2010, anno in cui, alla vigilia dei settant'anni, ha dato alle stampa un'autobiografia in forma di intervista, Un nulla pieno di storie. Interventi militanti di Vassalli sono stati pubblicati sui quotidiani "La Repubblica", “La Stampa” e "Corriere della Sera". Nel maggio 2015 ha ottenuto la candidatura ufficiale dall'accademia svedese al premio Nobel per la Letteratura.

(a cura di Roberto Cicala)

http://www.letteratura.it/vassalli/

http://pqlascintilla.ilcannocchiale.it/2010/12/24/microprovincia_rivista_di_cult.html




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